Una notte in ospedale

Dove trovate il sorriso
con il quale mi chiedete
quanta pipì abbia fatto,
se mi sono sporcato,
se mi serva qualcosa,
se ho preso le pastiglie?

Un sorriso per me,
che non vi posso offrire
che un corpo malandato,
deforme, puzzolente,
ferite da medicare,
un letto da rifare.

Che cosa posso offrirvi,
che vi faccia tornare
alla casa, agli amici,
con lo stesso sorriso
e non col ricordo triste
del mio corpo malato?

Quale carico portate
tornando verso casa,
sapendo che domani
sarete ancora qui,
ancora ad accudirmi,
con un sorriso nuovo?

Forse la mia ammirazione
per come mi accudite,
la gratitudine stupita
con la quale vi accolgo,
se vi accostate al letto
e mi chiedete come va?

Spero che vi accompagni
la consapevolezza
di quanto il vostro lavoro
vi renda i più vicini
al calore della mia casa,
che mi sta ad aspettare.

2 settembre 2024
(H. Cardiologico Monzino)