La cerniera
Vivere in una cerniera
tra due pezzi di storia,
tra la collana e il percing,
alba e tramonto di un’era,
è triste e interessante,
deprimente, stancante,
non si è carne né pesce,
disadattati comunque,
si è sempre fuori posto,
mai sulla sedia giusta.
Si usa maldestramente
ciò che porta il futuro,
impediti a carpirne
i segreti meccanismi,
premendo tasti a caso,
sperando un risultato,
temendone gli effetti
sulla vita, sul mondo,
facendo viaggi a ritroso,
si cerca nel passato,
convinti che confermi
che eravamo nel giusto,
abbiamo imparato cose
che possono servire,
che serva il nostro sapere,
per voglia di conoscenza,
curiosità intelligente,
non per dar retta ai vecchi
che abitano la cerniera
come dei clandestini.
L’oggi ride impietoso,
che ora tutto è cerniera,
perché ogni giorno è ieri,
il domani è già l’oggi
e il presente è passato,
ciò che si tiene in mano,
comperato stamane,
per cui ci siamo svenati,
che si è imparato a usare,
ora è già da buttare,
non perché non funzioni,
perché sia superato,
solo perché il mercato
ne ha scodellato un altro
che deve essere comperato.
Solo questo è lo scopo
della perenne cerniera
tra passato e presente:
gettare e comperare,
non usare per vivere. (ripete)
30 luglio 2024