Generali ed eroi
Il generale si presenta in tv e dice
tranquillamente -abbiamo finito i soldati-,
come dicesse che abbiamo finito la benzina,
le sigarette, la cioccolata, l’aspirina,
come bussasse alla porta della vicina
-scusi signora, ho finito la farina,
non me ne può prestare una tazzina,
mi fa un favore, gliela rendo domattina-.
Tranquillo -abbiamo finito i soldati-
solo perché non ti sei fermato prima,
perché l’onore di un generale è più importante
di chi aspettava suo padre: una bambina.
E voi soldati che credete di lottare
per una patria, una fede, una bandiera,
vi state massacrando tra di voi
sparandovi al petto nello Specchietto per Eroi.
Quello per cui vi ammazzate è ormai arcinoto
sono soltanto delle fette di mercato,
che vuole dire, se proprio non capite,
la guerra uccide, vende armi, fa macerie,
solo a questo servono eroi, patrie e bandiere,
ma a ben pensare uno stipendio si può guadagnare
comunque andando tranquilli a lavorare
nel Gioco dell’Oca del Produrre & Consumare.
L’esercito giusto è un solo sindacato,
la patria una sola, il proletariato,
la guerra è il più ricco settore del mercato
e chi non lo capisce ha già perduto,
verrà mandato a fare il consumatore
di ciò che avrà prodotto quel settore
pur essendone stato forse un lavoratore,
anche se solo operaio, pagato poco e a ore.
16 maggio 2024