Padri, figli, madri.
Il figlio,
lo siamo tutti, giovani, adulti.
Un figlio di Palestina, si affidò al padre.
Tradito, finì inchiodato a una croce
da coloro che chiamava fratelli,
come lui a loro volta traditi
da chi chiamavano padre.
La madre,
costretta in sembianze obbedienti,
sconsolata, come ogni altra madre
come sempre a scavare tra macerie,
tra preghiere e umani rottami,
cercando il suo uomo e suo figlio
tra chi è morto e tra chi lo ha ammazzato
Il padre,
Indifferente in un nulla lontano,
si domanda per quanti secoli ancora
reggerà questo suo video game
in cui l’uomo infligge alle donne
il terrore di partorire con dolore
il dolore, il sacrificio, la morte.
Tutti noi
Sì tutti, atei e credenti,
continueremo fin che durerà il mondo
a massacrare e a creare la carne
necessaria ai mercanti di armi
per continuare a vendere le armi
con le quali continueremo a scannarci.
29 marzo 2024