8 febbraio 2023
Il suono dei picconi non vince il tonfo
indifferente in quattro della batteria
da sotto le macerie un urlo vero
non cancella il grido di un vecchio mestierante
povere torce e fotocellule straniere
frugano tra ciò che resta di una terra
mentre un tripudio di luci colorate
illumina smoking e abiti firmati
una vita tra le braccia di un pompiere
non copre un bercio neppure col suo pianto
la voce di una vecchia impolverata
è zittita dall’applauso a un manichino
sceso da uno scalone illuminato
a spiegarci cos’è la libertà
intesa come diritto di girare
col culo al vento perché ora culo si può dire
per figa tocca aspettare ancora un poco
forse al prossimo festival vedremo
non ora perché un palazzo di otto piani
con duecentocinquanta poveretti
si è sbriciolato sollevando un polverone
per fortuna non sopra l’annuncio di chi annuncia
la prossima canzonetta e il suo cantante
Carneade Qualchecosa più altri cinque
gli altri cinque gli hanno scritto la canzone
perché a Sanremo quasi niente è di uno solo
non c’è mai solo un colpevole ma tanti
chi organizza chi sceglie chi non frena
neppure l’Apocalisse c’è riuscita
una tragedia immane non l’ha sfiorato
lui i suoi lustrini le luci i frizzi i lazzi
mentre un altro pianeta è andato in pezzi
a Sanremo battevano le mani
in teatro anche in piazza su una nave
immobile su un mare forse finto
o annichilito anche lui dallo sgomento
chissà cosa è successo mentre il video
raccontava di divani assai scontati
forse tutti piangevano straziati
poveretti costretti a fingersi divertiti
forse tutti piangevano straziati
poveretti costretti a fingersi divertiti
9 febbraio 2023