La mattina del giovedì
sulla via Ampere c’è un bel mercato
Maria ubriaca sdraiata al suolo
Maria ubriaca sbatte la testa
contro il gradino di una vetrina
contro la cler ancora abbassata
contro il gradino di una vetrina
contro la cler ancora abbassata
Maria batte e batte la testa
biascicando parole oscure
nel suo vomito si dimena
ma lì a due passi c’è il mercato
Maria si torce e scalcia nel vento
la gente passa e va al mercato
Maria si torce e scalcia nel vento
la gente passa e va al mercato
Maria ha la casa dentro due borse
gonfie di stracci lì per terra
la gente passa la guarda appena
dice che roba e allunga il passo
allunga il passo verso il mercato
allunga il passo verso la chiesa
allunga il passo verso il mercato
allunga il passo verso la chiesa
Maria per terra scalcia e bestemmia
in una lingua che sa di lontano
la gente la schiva scuote la testa
Maria la sbatte sul marciapiede
Maria forse si chiama Carlos
dice la gente e scuote la testa
Maria forse si chiama Carlos
dice la gente e scuote la testa
Maria si torce Maria si contorce
digrigna i denti sbava sul mento
e mentre scuote il corpo indeciso
ride piangendo su me e Maria
sputa ridendo e piange sul mondo
su tutto il mondo e l’ipocrisia
sputa ridendo e piange sul mondo
su tutto il mondo e l’ipocrisia.
Digrigna i denti e sembra che rida
della gente e le sue paure
ride di Carlos e di Maria
ride e bestemmia una lingua lontana
piange su Carlos e su Maria
piange e bestemmia una lingua lontana
piange su Carlos e su Maria
piange e bestemmia una lingua lontana.
25 ottobre 2020