Chi lo sa quante sono le isole perdute
quanto son lunghi i giorni nelle isole perdute
perdute in un oceano di cieca indifferenza
nel mare di una comoda e cinica ignoranza.
Le terre devastate per la nostra ricchezza
quelle dove le notti sono paura e tristezza
e la nostra miseria è un miraggio lontano
un sogno che nessuno può toccare con mano.
Quelle senza villaggi da abitare d’estate
quelle dove le note sono urla disperate
e l’orizzonte è luogo da cui viene la morte
e vivere è speranza affidata alla sorte.
Quelle che per noi sono soltanto Medio Oriente
quelle di cui si parla senza saperne niente
dove si uccide e muore in nome di dei strani
feroci quanto gli uomini certo più disumani.
Isole in cui andiamo solo per conquistarle
solo per aggredirle solo per depredarle
quelle che si racconta che andiamo a liberare
quelle che riduciamo a immensi lupanare.
Quelle che normalmente un mare di silenzio
circonda e che adoperiamo come cattivo esempio
che un giornale ogni tanto cita solo per dire
-nelle isole si muore dovremmo intervenire-.
Le isole circondate da un mare di silenzio
quelle che noi usiamo come cattivo esempio.