Uno schiaffetto gentile
Mi sei venuta incontro sorridendo
come uno schiaffetto gentile,
guardandomi con quei laghetti profondi
e un sorriso assetato di tutto.
Sono rimasto a guardarti, pensando
a tutto ciò che mi ha regalato la vita,
a chi ha riempito d’amore il mio tempo,
a cosa facevo mentre stavi nascendo.
Volevo aiutare a crescere un mondo
in cui libere sareste cresciute,
senza memoria di macerie fumanti,
libere di scegliere che vita inventare,
libere da sbarre, da gabbie e sportelli,
dalle regole di chi è solo il più forte,
di chi ha in tasca le chiavi di casa,
libere di scegliere se andare o restare.
Ora ti vedo domandarti dubbiosa
cosa mi aspetto dall’averti incontrata,
ma non fartela questa domanda,
a me basta il tuo schiaffetto gentile.
Due laghetti e uno schiaffetto gentile,
e il mio tempo l’ho già speso bene,
tu appoggia piano allo sportello due dita,
aprilo ed esci, se vuoi provare a volare.
14 giugno 2024