Un 25 d’aprile
Il cannone finalmente
dopo anni stava zitto
e una pioggia di speranza
dilavava le ferite
dalle pelli, dalle case,
dalle menti, anche dai cuori
e la gente si abbracciava,
non si odiava, sorrideva
mentre quella pioggerella
ripuliva e medicava,
finalmente andava a spasso,
non temeva la sirena.
Pioggerella e sole insieme
ripulivan l’aria e il mondo,
soprattutto, ci dicevano,
era finita la buriana,
si tornava a comportarsi
come umani tra gli umani,
si sgombravano macerie,
si contava chi era morto
in ogni angolo del mondo
calpestato dalla guerra,
si giurava che ora basta,
che saremmo stati in pace.
Poi, alle cinque di stamane
ero a occhi spalancati,
con una matita e un notes
rimettevo i piedi a terra:
vento e un sole malaticcio
sopra un mondo gonfio d’odio.
25 aprile 2024