Un ragno, un lampo
Il ricordo sbiadito
dei trascorsi Natali
sto spolverando piano,
con lo sguardo vagante
sul bianco del soffitto,
a caccia di memorie
cancellate dagli anni
come una mano di calce.
Un punto scuro danza
tra le diottrie perdute,
appeso al nulla disegna
traiettorie strane,
all’apparenza balzane,
una metafora incongrua
dell’esistenza oscilla
come appesa al nulla.
Fa repentini scarti
di lato e risalite
diagonali, verticali,
vertiginose discese,
poi arresti improvvisi,
ripensamenti oscillanti
così com’è ad alti e bassi
il grafico di una vita,
tra un devo o non devo
e un vado o non vado,
forse non mi conviene
o forse sì, non so,
oggi è già domani,
solo ieri era oggi,
come fan presto i giorni
a diventare anni.
Il minuscolo ragno,
imperterrito, traccia
il diagramma impietoso
di ogni esistenza e la mia,
volata come il lampo
di un temporale d’estate,
che si fa in tempo a vederlo
e già lo cancella il tuono.
29 ottobre 2022