Suicidio per amore
Il vecchio lampadario di cristallo
pende tranquillo dal soffitto
ha cinque bracci curvi verso l’alto
quattro lampadine bruciate
dalla stretta fessura delle imposte
attraverso la striscia nera del cielo
entra volando incerta frusciando
una falena dalle grandi ali
chiamata dalla luce di quell’unica
debole fiamma le si avvicina piano
le costruisce intorno una spirale
fugge e la sfiora con cerchi più stretti
infine cade in una coppa di vetro
sporca impolverata ma la sola
illuminata in trasparenza opaca
convulsamente agita le ali
per un poco ancora tenta il volo
poi come acquietata ci rinuncia
in una notte calda a fine maggio
ultima per l’innamorata della luce
una stupida lampadina sporca
per una sola volta come un sole.
28 maggio 2022 (da uno scritto del 1974)