Saliti al nord
Davanti alla fabbrica di sempre
davanti al suo cancello sbarrato
a domandarci che ne è stato di noi
che cosa ne sarà dei nostri figli
di noi venuti a conquistarci la vita
che ricordiamo giorni grigi che mai
quando operaio significava dignità
credevamo sarebbero finiti
e ora è questo sole che deride
la nostra vita ormai sopravvivenza
è lo stesso che arroventa le spiagge
e matura i pomodori giù al paese
e sparge l’oro del grano sui campi
lontano da quest’inferno ricco
da questo vuoto piazzale asfaltato
da questo nostro lavoro superato
rifiutato da una città distratta
che un tempo ne faceva una bandiera
e che come una volta ora consegna
chi approda qui a un moderno caporale
qualcuno che indicando con un dito
tu e tu e anche tu domani a faticare
sì perché a faticare oggi si torna
ma a una fatica priva di sapienza
in quest’epoca ricca per alcuni
i nostri figli studiano soltanto
perché chi ha soldi scelga fior da fiore
poi serve solo chi ha un corpo da affittare
a chi non vuole affaticare il suo
tutti utili per servire e consumare
classe operaia nel paese dei balocchi
che si trastulla in attesa del finale
10 maggio 2022