La regata

Chi ha detto no allo smartphon, o alla corsa
a conquistare le stelle, o alla benzina
e ai venti gradi in casa anche d’inverno,
a pagar poco ciò che costa molto
o a riempire di plastica il pianeta?
Nessuno, ci svegliamo tutti ora,

così, eccoci qui coi nostri figli
che ci urlano in faccia un po’ di tutto,
tra un social una birra e due o tre rave
e con gli adulti, onnivori o vegani,
a confrontarci sui danni combinati
e a dar la colpa a chi oggi sta al timone,

tutti preoccupati, ché il pianeta
ormai trabocca di bocche da sfamare,
sazie di sogni da realizzare,
inseguite da fame sete e guerre,
gente che cerca un posto dove andare,
un posto per poter ricominciare.

Certo non accadrà domani sera
e neanche in cinquant’anni, state calmi,
solo tocca capire che la boa
l’abbiamo ormai girata e la regata
si avvia alla conclusione, e noi possiamo
solo ammainare le vele e rallentare.

Le barche non hanno i freni, è cosa nota,
sta agli equipaggi non dar la poppa al vento.
Il tempo ancora di affibbiare la colpa
agli skipper, alla sfortuna, alla buriana,
poi scopriremo che sì, la terra è piatta
e finisce con lo striscione dell’arrivo.

1 novembre 2021