che da giovane aveva girato
cercando tra alberi e prati
perdendosi in larghi orizzonti
bevendo ai tramonti d’estate
correndo su spiagge assolate
trovando altri sguardi vaganti
coi quali fermarsi a parlare
fermarsi a parlare.
Correndo col correr del tempo
e gettandosi dai finestrini
di treni che andavan lontano
percorse sperduti paesi
sin che in una sera di noia
credendo di aver visto tutto
discese pian piano giù a terra
e attese il calare del buio
il calare del buio.
La notte non dura più a lungo
anche se lo si spera talvolta
e giunse il mattino a svegliarlo
costringendolo ad alzarsi da terra
primo incontro uno sguardo smarrito
con un dolce color di rugiada
che copriva di un velo le cose
colorando d’azzurro la strada
d’azzurro la strada.
Uno sguardo annoiato e un po’ stanco
gira un mondo che gli è sconosciuto
ritrovando le cose di sempre
tutte eguali eppur differenti
vede tutto attraverso due occhi
che hanno un dolce color di rugiada
che gli copron di un velo le cose
ma gli fanno più azzurra la strada
più azzurra la strada.