quando uscirò con te
mi dirai che sto bene
vestita in questo modo.
Andremo in un locale
dove sei conosciuto
farai in modo che entrando
si accorgano di te
che io possa notare
padrone e cameriere
che ci corrono incontro
chiedendo come va.
So già che sceglierai
vini di un certo anno
che ne discuterai
con uno che fa finta
con aria deferente
di essere un ignorante
solo per consentirti
di far scena con me.
E so che sulla lista
troverò piatti strani
e so che ti offrirai
di scegliere per me.
So già che dopo cena
andremo in un locale
stesso cerimoniale
usato al ristorante
un’occhiata al pianista
che attacca una canzone
mentre chiami per nome
e ordini da bere
e poi per richiamare
la mia stanca attenzione
con una mano piano
la mia tu prenderai.
So già che questa notte
quando tornando a casa
attaccherai col solito
stupido discorsetto
sull’emancipazione
l’assenza di complessi
ne sentirò salire
a migliaia dentro me
perché non so trovare
che gente come te
perché non so trovare
che gente come te.